V10 – Le Creste

Le Creste

Un percorso molto vario che collega tutte le colline che circondano Vittorio Veneto. Da molti anni è noto agli appassionati di trail running che si danno appuntamento il mese di febbraio per una corsa autogestita; nel tempo con diverse denominazioni (Seven Ridges Trail – Five Ridges Trail) ha richiamato numerosissimi atleti anche da fuori regione. La descrizione, pur non ricalcando fedelmente il percorso originale, offre la possibilità di effettuare un itinerario che, sebbene piuttosto impegnativo, può riservare grandi soddisfazioni. 

Itinerario in sintesi:

Piazza Giovanni Paolo I – Castello di San Martino – Cresta di San Paolo – Cresta del Monte Altare – Cresta della Bigontina – Cresta del Monte Piai – Cresta del Monte Baldo – (Cresta di Serravalle – Cresta di Fregona) – Piazza Giovanni Paolo I. Nelle descrizioni vengono inoltre riportate alcune possibilità di rientro veloce in caso di necessità.

– Variante 1: Percorso V10 fino a via Piai – Cresta di Serravalle – Costa di Fregona – Piazza Giovanni Paolo I. (25,550 km)
– Variante 2: Percorso V10 fino a via Piai – Colle di Santa Augusta – percorsi V1 e V3 – Cresta di Serravalle – Costa di Fregona Piazza Giovanni Paolo I. (anello di oltre cinquanta chilometri)

(questo percorso è in fase di tabellazione)

Percorso adatto a:

Escursionismo

Trail Running

Nordic Walking

Percorso adatto a:

Escursionismo

Trail Running

Nordic Walking

Distanza

25 km (primo tratto)
31,4 km (con variante 1)

Dislivello

1600 m (primo tratto)
2200 m (percorso totale)

Difficoltà

Impegnativo

Partenza

Piazza Giovanni Paolo I
Indicazioni su Google Maps

Arrivo

Piazza Giovanni Paolo I
Indicazioni su Google Maps

Copertura telefono cellulare

Quasi continua

Parcheggi disponibili

Piazza Giovanni Paolo I  

Calzature consigliate

Da trail running o da escursionismo

Punti Acqua

Case Dottor/Botteon, Grotta dell’Angelo, Borgo Castagnè, Parco Segreto, scalinata di Santa Augusta, Santuario di Santa Augusta, Chiesa della Madonna della Salute, via Diaz

* alcune fontane possono essere chiuse nella stagione invernale

Punti di interesse

Piazza Giovanni Paolo I · Cattedrale e Musei · Castello di San Martino · la croce posta sull’anticima del Monte Altare · la “scala dei Cleromanti” Chiesette di San Paolo e di San Rocco · Parco Segreto · Ruderi di S. Antonio · Scalinata di Santa Augusta · Santuario di Santa Augusta · Madonna della Salute · I borghi · Cave di “piera dolza” (arenaria) i panorami in genere.

Cartografia

Casa Editrice Tabacco 068 Prealpi Trevigiane e Bellunesi – Monte Cesen – Col Visentin (Scala 1/25.000).

Il Percorso

Partenza

Km 0,00 – Il percorso inizia da Piazza Giovanni Paolo I (comunemente: Piazza Duomo). Lasciando la Cattedrale alle spalle, ci si dirige verso la fontana per imboccare sulla destra, via Brevia che sale ripidamente. Dopo circa 150 metri si arriva all’incrocio con via San Rocco e via Cavertino. Si prosegue dritti continuando a salire con decisione. Dove la strada spiana si notano sulla sinistra le indicazioni del percorso V11, si prosegue passando sotto all’arco del Cardinale Della Torre da dove si può vedere il Castello di San Martino che si raggiunge in breve.

Castello di San Martino

Km 0,750 – Si gira a sinistra e ci si immette nel parcheggio del castello proseguendo in salita sul sentiero (n.1041) che si inoltra sotto agli alberi. Dopo qualche decina di metri il sentiero compie una svolta di 180° e comincia a salire più decisamente raggiungendo in breve il deposito dell’acquedotto. Si prosegue sul sentiero principale con varie svolte fino ad arrivare a un incrocio.

 

Cresta di San Paolo

Km 1,050 – Si prosegue dritti, ora salendo con più decisione, fino a sbucare sul filo di cresta del Colle di San Paolo.

Km 1,200
– Continuando in saliscendi sulla cresta con qualche passaggio più impegnativo si arriva a una grotta, si ignora la traccia che sale sulla sinistra proseguendo sul sentiero che passa sotto agli edifici fino a raggiungere il viale di cipressi che porta alla Chiesetta di San Paolo al Monte.

Km 1,450 – Si torna quindi sui propri passi ripercorrendo in discesa il vialetto fino alla porta di “San Zuane” un arco in pietra che immette in una discesa piuttosto sconnessa (sent. 1042A). Dopo qualche decina di metri la pendenza si addolcisce e il fondo migliora. 

(• Dalla chiesetta è possibile il rientro al punto di partenza in piazza Giovanni Paolo I seguendo le indicazioni del Percorso V11).

Km 1,800 – Al bivio si tiene la destra, la strada sterrata si restringe fino a diventare un sentiero e si incontrano in rapida successione tre bivi. Al primo si prosegue dritti, mentre ai due successivi si tiene la destra sempre scendendo fino a lambire la recinzione delle Case Segat, comunemente conosciute come “la casa del Tedesco”. Qui, sulla destra, si può osservare un vecchio abbeveratoio. Dopo una curva a gomito, si arriva alla fine della discesa e si inizia quindi a risalire un piccolo tratto franoso, proseguendo in falsopiano sul comodo sentiero.

Km 2,200 – Al bivio si tiene la sinistra, si comincia a salire fino a ritrovare la recinzione delle Case Segat.

 

Cresta del Monte Altare

Km 2,300 – Dopo pochi passi si abbandona il sentiero, che continua in piano, (questo è l’unico tratto che si percorre due volte proseguendo dritti si torna al punto di partenza), per girare a destra iniziando così a salire sulle pendici del Monte Altare. Dopo qualche decina di metri si esce dalla vegetazione e si può vedere più in alto la caratteristica croce bianca posta sull’anticima del colle. Si rientra nel bosco e si continua a salire fino ad una curva a gomito dove la pendenza si addolcisce. Alla curva successiva, si ignora il sentiero che si stacca sulla sinistra e si continua a salire fino a una piccola insellatura.

Km 2,750 – Dalla sella, si gira a sinistra salendo direttamente verso la croce, lungo la traccia che si inerpica lungo un tratto roccioso. Una volta raggiunta l’anticima, e la croce, si prosegue sul filo di cresta non senza aver ammirato lo stupendo panorama. Dopo circa cinquanta metri in falsopiano, a un bivio, si imbocca il sentiero di sinistra riprendendo a salire e percorrendo i vari saliscendi, con qualche punto più impegnativo, che caratterizzano la dorsale.

Km 3.550 – Dopo una breve discesa, si raggiunge una curiosa scalinata formata da gradini di pietra, che conduce alla cima vera e propria del Monte Altare. La scala è stata riportata alla luce da pochi anni e qualcuno l’ha chiamata “scala dei Cleromanti” in quanto si ipotizza che in epoca precristiana sulla cima del Monte Altare (chiamato anche Colle Maledicto) si svolgessero riti divinatori.

Km 3.600 – Dalla cima si imbocca il sentiero che scende tra gli alberi sulla destra percorrendo un tratto di un centinaio di metri, piuttosto ripido e scivoloso in caso di terreno bagnato. Successivamente, la pendenza si addolcisce; si continua sempre dritti, ignorando alcuni bivi, sul sentiero che contorna, tenendosi sul culmine, quello che un tempo era chiamato il “Prà Liss” e che ora, contrariamente al suo nome, è quasi completamente ricoperto da vegetazione.

Km 3,800 – Dopo aver superato sulla destra una panchina e un bivio, il sentiero principale continua a scendere, dapprima dolcemente poi più decisamente.

Km 4,200 – All’incrocio si tiene la destra, dopo poche decine di metri il sentiero (piuttosto fangoso dopo la pioggia) si allarga e successivamente arriva ad un gruppo di case (Case Foda).

Km 4,500 – Superate le case, si inizia a scendere su strada cementata fino al secondo tornante.

Km 5,050Si imbocca la strada sterrata che si stacca sulla sinistra continuando a scendere.

Capitello di S. Rita e Capitello di S. Rocco

Km 6,000 – Si abbandona la sterrata per salire sul sentiero che si stacca sulla sinistra il sentiero sulla sinistra, dopo circa un centinaio di metri dopo una svolta si nota il capitello dedicato a Santa Rita.

Km 6,600
Al bivio si scende decisamente sulla destra fino alla sottostante strada cementata dove si prosegue sempre scendendo e tenendo la destra.

Km 6,900 – All’incrocio, si tiene la sinistra salendo su strada sterrata che dopo il culmine della breve salita riprende a scendere su fondo cementato.

Km 7,500 – All’incrocio tra via dei Posoccon, via San Paolo e via San Rocco, si tiene la destra salendo su sterrata fino a raggiungere il tempietto dedicato a San Rocco. Si prosegue ora in discesa fino a raggiungere via San Fris dove si può notare un capitello dedicato a San Rocco. 

(• Qui è possibile il rientro al punto di partenza in piazza Giovanni Paolo I seguendo le indicazioni dei percorsi V11,V12 e V13)

Cresta della Bigontina

Km 7,800 –Si tiene la destra costeggiando il torrente Cervada fino a raggiungere un ponticello.

Km 8,050 – Raggiunto l’incrocio con il sentiero che porta alle “Perdonanze”, si attraversa un ponticello per imboccare il sentiero 1042 che sale passando sotto al viadotto autostradale. L’itinerario risale la Val Silan, si prosegue sempre dritti lungo il sentiero principale ignorando una prima indicazione “Cresta Bigontina Esperti”.

Km 8,700 – All’altezza dei resti di un tavolo in legno, si lascia la traccia principale e si imbocca il sentiero a sinistra, che di fatto inverte il senso di marcia inerpicandosi sul fianco del Colle della Bigontina. La pendenza si fa più marcata fino che, percorsi alcuni secchi tornanti, si raggiunge il filo di cresta.

Km 9,600 – Si svolta a destra continuando a salire e percorrendo con innumerevoli variazioni di pendenza la “Cresta della Bigontina”.

Km 11,300 – Si raggiunge l’ultimo cocuzzolo e si gira sulla traccia di sinistra, in ripida discesa. Dopo qualche decina di metri il sentiero si trasforma in un tratturo. Dopo circa duecento metri si abbandona la stradina per imboccare un sentiero sulla destra che in breve porta sulla sottostante strada sterrata.

Km 11,550 – Si gira a destra scendendo e dopo aver percorso una rampa cementata si ricomincia a salire fino a raggiungere, dopo un’altra breve ripida rampa le Case Dottor/Botteon (fontanella).

Km 12,000 –Si prosegue dritti (sent. n. 1050) trascurando il sentiero n. 1042 che sale sulla destra, subito dietro alla casa, e si continua quindi lungo la strada bianca principale che, all’aumentare della pendenza, diventa cementata.

(• Qui è possibile accorciare il percorso evitando di percorrere la Cresta del Monte Piai seguendo le indicazioni del percorso V13)

Cresta del Monte Piai

Km 12,500 – Si raggiunge la chiesetta dedicata alla Madonna di Loreto, comunemente nota come Chiesetta delle Perdonanze, successivamente la strada, di nuovo sterrata, comincia a scendere proseguendo poi con vari saliscendi.

Km 13,050
– All’incrocio si prosegue dritti e con una breve salita si raggiunge la “Grotta dell’Angelo” (fontanella). Si continua dritti fino a raggiungere un bivio, dove si imbocca sulla destra una stradina erbosa in salita.

Km 13,550 – Si sale fino a raggiungere una casa abbandonata, dove si svolta decisamente a destra verso l’abitazione. Si imbocca il sentiero che sale deciso tra gli alberi verso il Monte Piai.

Km 14,000 – Si raggiunge il primo cocuzzolo iniziando così a percorrere con innumerevoli variazioni di pendenza la lunga dorsale del Monte Piai.

Km 14,950 – Raggiunto il culmine della salita si inizia a scendere e, superati alcuni tornanti, si cala fino ad una selletta, dove si ritrovano il sentiero 1042 e il V13.

Km 15,350 – Si ignora il sentiero che scende a destra verso le Case Dottor/Botteon e si prosegue dritti raggiugendo in breve tempo, dopo aver superato una recinzione per il bestiame, un colle panoramico.

Borgo Castagnè

Km 15,400 – Da qui lo sguardo si spinge verso le Prealpi e si possono riconoscere il Col Visentin, il Monte Pizzoc, il Teverone e altre vette della catena dell’Alpago. Si scende ora lungo la massima pendenza su di una traccia ben marcata facendo attenzione a imboccare il sentiero che parte sulla sinistra: non oltrepassare assolutamente la recinzione! Il sentiero, dopo un primo tratto in falsopiano, supera un tornello e poi scende tra gli alberi facendosi più impegnativo a causa del fondo sconnesso e della pendenza. In seguito a copiose precipitazioni può risultare particolarmente scivoloso.

Km 15,750 – Si raggiunge una strada sterrata, si svolta a destra dapprima in leggera discesa per poi risalire fino a raggiungere una casa dove comincia l’asfalto. Percorso un tratto in piano si scende verso Borgo Castagnè (fontanella sulla sinistra). Restando sempre sulla strada principale si passa tra le case fino alla fine della discesa, per poi risalire per qualche centinaio di metri.

Cresta del Monte Baldo

Km 16,850 – Siamo in località Castello; si attraversa la strada e si prosegue dritti sulla strada cementata che risale subito (si nota un cartello con segnavia 1042). Dopo una ripida rampa, la pendenza si addolcisce dopo circa 250 metri e il panorama si apre sul Monte Piai, su Borgo Castagnè e sulla pianura. Da questo punto è possibile il rientro a Piazza Giovanni Paolo I scendendo lungo il sentiero e poi la strada asfaltata seguendo le indicazioni del percorso V13. Superata una curva, il fondo si fa cementato, si risale di nuovo ripidamente fino a raggiungere una baita privata, denominata “Baita da Ciano e amighi”. Si svolta a sinistra ora su fondo sterrato, incontrando dopo poche decine di metri un cancello (richiudere sempre, possibile bestiame al pascolo).

Km 17,450 – Al bivio si svolta a destra salendo su strada sterrata lungo il sentiero n. 1043; poco dopo, giunti a un prato caratterizzato da un’altana, si tiene la sinistra continuando a salire. Successivamente la strada compie un tornante e dopo circa 150 metri si trasforma in sentiero. Questo, dopo qualche decina di metri, diventa pianeggiante per poi scendere brevemente e continuare con saliscendi.

Km 18,000 – Giunti ad una piccola insellatura, si tiene la destra e in breve si raggiunge la croce del Monte Baldo, da cui si gode un bel panorama su Revine, il Col Visentin, i monti dell’Alpago e il Monte Pizzoc. Si prosegue prestando molta attenzione in quanto il tratto successivo si presenta particolarmente ripido, con roccette e radici sporgenti e, in caso di presenza di fango, è particolarmente insidioso. Raggiunta la piccola forcella sottostante si sale ancora per poi proseguire sul filo di cresta con innumerevoli saliscendi. Il sentiero in questo tratto è davvero appagante e piacevole da percorrere.

Km 18,800 – Bivio con il sentiero 1042A (possibilità di rientro, il sentiero arriva a borgo Vignola e da qui, scendendo fino a incrociare la strada provinciale Vittorio Veneto – S. Lorenzo – Tarzo, si trovano i segnavia del sentiero V13 che riporta in Piazza Giovanni Paolo I. Il nostro itinerario invece prosegue dritto in cresta, sempre con alternanza di salite e discese.

Km 19,400 – Si raggiunge una nuova piccola insellatura, dove si trovano due cartelli segnaletici gialli (“La Bocola” e “Con Alti”), si tiene la destra in discesa, lungo alcuni gradini in terra. Dopo una curva si entra in una sorta di tunnel vegetale fino a incontrare, dove il sentiero si fa pianeggiante, i primi vecchi castagni, che costituivano un tempo una fonte di reddito per le famiglie della zona. Dopo un tratto in falsopiano il sentiero tra i castagni comincia a scendere velocemente.

Ruderi di Sant'Antonio

Km 20,500 – Si perviene ai ruderi della chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate, situata su un ripiano erboso (Terrazza degli Artiglieri), un affascinante pulpito naturale collocato sopra la stretta di Serravalle, che fronteggia il Colle di Sant’Augusta. L’itinerario continua in ripida discesa fino a un bivio.

Km 20,700 – Al bivio si svolta a sinistra continuando a scendere fino a raggiungere una strada bianca. Si prosegue costeggiando una staccionata in legno fino a una strada cementata, dove si svolta a sinistra. Da questo punto si gode un bello scorcio sul centro storico di Serravalle. Si continua a scendere fino a un cancello che porta sull’acciottolata e caratteristica via Piai.

Via Piai (possibili varianti)

A questo punto ci sono due alternative: allungare il percorso con la possibilità di due varianti, oppure rientrare verso il punto di partenza in piazza Giovanni Paolo I. Nel primo caso (Variante 1 la descrizione continua in fondo), si deve tenere la sinistra fino a sbucare in Via Roma e subito dopo nella bellissima piazza Marcantonio Flaminio ; nel secondo caso, invece, svoltando immediatamente a destra si oltrepassa una porta nel muro di cinta e si accede al Parco Segreto, una silenziosa piccola area verde con giochi per bambini e panchine, lontana dal traffico, ma in realtà a pochi passi dalla città. Vi si trova anche una fontanella. Percorrendo il margine inferiore del parco, si esce attraverso l’apertura posta sull’altro lato.

Area Fenderl

Km 20,400 – Raggiunta via Niccolò Tommaseo (sulla destra l’ingresso al Collegio Dante Alighieri), si continua sulla destra in leggera salita lungo il muro del collegio, incrociando in sequenza sulla sinistra due strade (via Francesco Troyer e via Annibale Pagliarin) fino ad attraversare un passaggio a livello. Siamo ora in un altro piccolo borgo caratteristico di Vittorio Veneto: Borgo Olarigo. Deviando brevemente sulla destra se ne possono esplorare i vicoli, che a Natale si trasformano in un affascinante percorso con decorazioni in legno, lanterne e piccoli angoli a tema, realizzati dagli abitanti.

Km 21,750 – Ritornati sul percorso principale, si gira a sinistra in via Cal dei Romani, e si continua fino a incrociare via Bassano del Grappa; si attraversa la strada, imboccando via del Meril, che dopo pochi metri diviene sterrata.

Km 22,100 – Arrivati a un cancello carrabile si svolta a destra entrando nel Parco Fenderl, un grande parco comunale con una vasta area prativa, posto alle spalle del centro di Vittorio Veneto e della ferrovia e alle pendici del Monte Altare. Nel parco sorgono un edificio dedicato ad attività culturali e sociali, una sala polivalente (il Palafenderl), un parco giochi e una piccola area riservata a orti comunali. Per le sue caratteristiche di polmone verde posto a due passi da una città e dai suoi servizi, l’area è spesso utilizzata per eventi sportivi, anche di portata internazionale, per iniziative e spettacoli culturali, teatrali e dedicati ai bambini. Il percorso, una volta oltrepassato il cancello, svolta subito a destra, di fatto invertendo il senso di marcia, e percorre la stradina asfaltata lungo il margine superiore del parco.

Fine percorso

Km 22,400 – Verso la metà della strada, si imbocca la stradina sterrata che sale sulla destra, dopo qualche decina di metri si supera una sbarra continuando poi a salire con pendenza sostenuta su fondo cementato.

Km 22,800 – A circa metà della rampa, si svolta a sinistra su un sentiero che dapprima scende, poi risale brevemente dopo una curva, e infine prosegue con un’una breve risalita e successivamente in leggera discesa.

Km 23,100 – Si imbocca sulla destra un sentiero in salita – tutto il Monte Altare è caratterizzato da una miriade di sentieri collegati tra loro, tanto da costituire una sorta di “palestra nel verde” per runners e amanti delle passeggiate in collina – mentre continuando dritti si raggiungerebbe il tempietto di San Gottardo, e si continua fino ad incrociare un altro sentiero.

Km 23,200 – Qui si gira a sinistra percorrendo in successione due ripide curve, poi la pendenza si addolcisce. Si continua sempre salendo e ignorando tutti i sentieri sulla sinistra.

Km 23,450 – Bivio con il sentiero che sale dalla località Salsa, si tiene la sinistra scendendo e sempre restando sul sentiero principale si raggiunge la strada asfaltata nei pressi del campo da calcio.

Km 23,950 – Si tiene la destra salendo su strada asfaltata che dopo il tornante diviene sterrata e dopo una ripida, corta rampa cementata raggiunge il castello di San Martino.

Km 24,550 – Si tiene la destra percorrendo a ritoso il tratto iniziale del percorso lungo via Brevia che scendendo riporta a piazza Giovanni Paolo I. (Km 25,300)

- Le Varianti -

Variante 1 (da Via Piai)

Km 20,700 – Al bivio si svolta a sinistra continuando a scendere fino a raggiungere una stradina bianca. Si prosegue lungo una staccionata in legno fino a raggiungere una strada cementata, dove si svolta a sinistra. Da questo punto si gode un bello scorcio sul centro storico di Serravalle. Si continua a scendere fino a un cancello che porta sull’acciottolata e caratteristica via Piai. Si tiene la sinistra continuando a scendere fino a raggiungere via Roma. Si svolta a destra arrivando in pochi passi nella bellissima piazza Marcantonio Flaminio. Si attraversa la piazza in direzione del Duomo di Serravalle e, proseguendo su via Calcada, si arriva alla scalinata che porta al santuario di Santa Augusta, una delle passeggiate più frequentate di Vittorio Veneto, cara in particolare agli abitanti di Serravalle, di cui Sant’Augusta è la patrona. Ancora oggi il culto della Santa viene rinnovato dai riti sacri e profani che a distanza di più di mille anni ancora oggi si celebrano nei giorni della ricorrenza di Sant’Augusta (22 agosto). (Indicazioni per il percorso V2)

Km 21,050 Si sale la scalinata e, oltrepassato un arco di pietra sul quale sorge la statua della Santa, si continua sul buon sentiero che, intervallato da gradini in pietra, con varie svolte e superando numerose cappelle votive, porta infine, dopo una scenografica e ripida scalinata, al Santuario dedicato a Santa Augusta.

Km 22,100 – Arrivati alla chiesa (fontanella sul lato destro), non si può non sostare almeno per ammirare lo stupendo panorama che si gode dal terrazzo panoramico su cui sorge la chiesa. Sul posto si trova anche un bar trattoria, aperto di solito nel fine settimana. Dal piazzale, si stacca sulla destra il ripido sentiero che sale sul Monte Marcantone e sulla cresta di Sant’Augusta (identificata nella cartina come Costa di Serravalle, sentiero 980, Alta Via n° 6). Il tratto iniziale è piuttosto impervio e particolarmente scivoloso in caso di terreno bagnato.

Variante 2

La variante 2 prevede che, una volta raggiunto il Santuario di Sant’Augusta si percorrano in successione i percorsi V1 – V3, ed eventualmente anche il V4, per una distanza aggiuntiva di oltre 20 chilometri, scoprendo così una parte dei numerosi sentieri della Val Lapisina, la zona più a Nord di Vittorio Veneto. Le varianti indicate portano fino al Lago Morto. Per le descrizioni particolareggiate dei percorsi V1 V3 e V4 si rimanda alle relative pagine.

Tornati in piazza Marcantonio Flaminio è poi possibile ancora percorrere la variante 1 chiudendo così un lungo anello di oltre cinquanta chilometri.

Km 22,250 – Si raggiunge la suggestiva “Turris Nigra”, facente parte delle fortificazioni poste a difesa di Serravalle. Secondo la tradizione popolare, qui sorgeva la dimora di Sant’Augusta e di suo padre, il Re Matruch (o Mandrucco), feroce tiranno barbarico di Serravalle. Della torre, forse di epoca romana, rimangono modesti resti infestati dalla vegetazione, gravemente danneggiati dal terremoto del 1873. Qui il sentiero spiana brevemente per poi riprendere a salire. Siamo sul percorso V2 “Delle due Coste”. L’itinerario continua con una lunga serie di salite alternate a brevi discese e a tratti in falsopiano, sempre su comodo e facile sentiero che si sviluppa nel bosco, fino a una svolta da dove si ha un’ampia visuale sui rilievi sottostanti e sulla pianura.

Km 24,100 – Si perviene a uno slargo dove una stradina sterrata sulla sinistra permette di scendere verso la località Scarpedal e quindi a Borgo Maren e alla strada asfaltata. L’itinerario invece prosegue dritto dapprima in salita su terreno più sconnesso, per poi svoltare decisamente verso sinistra inoltrandosi in una forra, all’uscita della quale la pendenza diminuisce. Si abbandona il sentiero principale, che risale, imboccando invece quello che scende decisamente a destra, con un’inversione di direzione; dopo circa 300 metri si esce dal bosco e, costeggiando una recinzione, si continua a scendere su prato superando un’antenna, per raggiungere successivamente un gruppo di abitazioni rurali (chiudere il cancello). Si continua a scendere ora su una strada che alterna tratti in cemento a tratti sterrati fino a raggiungere la strada asfaltata nei pressi dell’Osservatorio Astronomico, in località Piadera.

Km 25,250 – Si tiene la destra e si scende ancora su asfalto oltrepassando il ristorante “Dal Selvaggio” fino ad arrivare ad un trivio. Qui si abbandona l’asfalto per imboccare la strada sterrata che risale nel bosco; dopo circa 300 metri si tiene la destra e subito dopo ancora la destra continuando a salire moderatamente – ora su sentiero – oltrepassando alcune vecchie cave di arenaria, materiae denominate nel dialetto locale “piera dolza”, largamente impiegato nel passato in edilizia per la facilità della lavorazione.

Km 26,900 – Si ignora il sentiero che scende sulla sinistra e si inizia a percorrere l’aerea Costa di Fregona, da cui si gode un bel panorama, che digrada verso la pianura.

Km 28,000 – Superato un breve tratto roccioso, il sentiero piega decisamente a sinistra, giunti a un bivio si tiene la sinistra invertendo di fatto il senso di marcia e procedendo in piano. Dopo circa 130 metri si arriva a un bivio, si svolta a destra riprendendo a scendere fino a raggiungere il Santuario della Madonna della Salute. La chiesa, ricostruita su un preesistente tempio, venne edificata a protezione della peste. Passando sul davanti della chiesa, si scendono alcuni gradini (fontanella), poi si imbocca la discesa acciottolata, che con molti gradini e svolte porta a valle. (Qui si abbandona il percorso V2) Raggiunte le prime abitazioni si percorre via Madonna della Salute, fino a incrociare via Dalmazia.

Km 29,100 – Si attraversa via Dalmazia, si gira a sinistra e poi subito a destra all’Osteria alla Salute; si imbocca via dei Corder in leggera discesa. Arrivati a un grande parcheggio di fronte al complesso Victoria Sport, si prosegue dritti attraversando via Luigino De Nadai, si prosegue ancora in via dei Corder, che più avanti diventa sterrata e continua costeggiando a destra la pista di atletica comunale, caratterizzata da un monumentale e caratteristico pino domestico, e a sinistra un edificio scolastico. Giunti a un incrocio si gira a sinistra e poi a destra superando un ponticello sul fiume Meschio. Si procede costeggiando il fiume dapprima su via Lungo Meschio e successivamente su via del Maniero passando sul retro della chiesa di Santa Maria del Meschio, dove è custodita una splendida pala di Andrea Previtali, dedicata all’Annunciazione. Si gira quindi a destra percorrendo tutta la piazza fino al semaforo.

Km 30,200 – Al semaforo si continua dritti lungo via Armando Diaz (fontanella sulla sinistra poco prima dell’incrocio con via Galileo Galilei) che si percorre tutta fino a piazza San Francesco.

Km 30,600 – Si continua ancora dritti salendo ora più decisamente lungo via Girolamo Lioni, dopo la rotonda si continua dritti su via Umberto Cosmo, ritornando così al punto di partenza in piazza Giovanni Paolo I. (km 31,400)

Mappa del Percorso

Le foto del Percorso

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